A volte mi prende un magone così grande quando lo vedo, chinato sui suoi documenti, e sui tomi di storia, che studia, corregge e ristudia senza pace. È conosciuto più all’estero che in Italia, apprezzano di più le sue opere in Francia e in Spagna. Qui l’hanno messo all’indice, per questo Aldo ha perso il lavoro, per le sue idee, per la testa che ha, perché fa venire invidia e gli altri studiosi di storia non hanno il suo estro. Quello che lui scrive sembra un romanzo e invece è la storia del suo Monferrato che tanto ama. E intanto noi stentiamo ad arrivare a fine mese e le bollette le devi pagare, se no con cosa mangi e ti scaldi? Muori in mezzo alla campagna del Monferrato. Meno male ho ancora i cani a tenermi compagnia. Dietro di noi il grande affresco che ho dipinto: il matrimonio fra Teodoro Paleologo e Argentina Spinola. Ma via, meglio scacciare i pensieri neri, ho la mia arte, i quadri da finire, certi nuovi progetti di nudo in mezzo alla campagna. E poi ho in mente certe nature morte, le chiamano così anche se sono più vive che mai. Eppure oggi no, non me la sento, mi darebbe la nausea anche solo tenere il pennello in mano.