Stalliere, falegname, meccanico, e anche attore, insegnante e barman, passando per fotografo e redattore. Ma intendiamoci, ‘addetto al marketing’ del quotidiano La Stampa, non ha la stessa risonanza di ‘scrittore per vocazione da sempre’

Ho pubblicato poche cose con il mio nome, molte altre come ghost writer; ma quanti nomi, quante storie ci sono in un nome? Mario Paluan scrive di personaggi fantastici e reali, dall’ultimo esploratore Paolo Novaresio ai cavalieri astigiani Lorenzo Fornaca e Gianfranco Cuttica di Revigliasco. Dalla Matisse del Monferrato Matilde Izzia al nobile storico Aldo di Ricaldone. Mario Paluan e’ composto da persone, storie fantastiche e dimenticate, di un mondo che non esiste più. Per il momento Mario Paluan vive a Londra, con moglie e figlio, egli osserva. Osserva la lenta metamorfosi del suo mondo composto da viaggi, scritti e magia, in uno di progresso, incomprensione e tecnologia. È dal 1500 che scrive e viaggia, dalla Turchia all’Iran all’Afghanistan, da Bali all’India passando per il Nepal, lo Sri Lanka, Cuba, Nord Africa, Sudan e Uganda. Una lista di posti, niente di cui interessarsi troppo, d’altronde, ai giorni d’oggi non basta fare due click e eccoci trasportati in questi luoghi?
Mario Paluan ignora il mondo moderno, non lo vuole capire, non può buttare via la sua valigia di scritti, non può arrendersi alla brevità dell’immediato odierno, ma non può nemmeno tenersi le mille storie tutte per sé, ed è per questo che Mario Paluan vi scrive, vi invita a partecipare, a parlare di tempi che furono, che sono e saranno, con la stessa intensità che si prova attorno a una tavola rotonda fra vecchi amici. Dalla letteratura, alla pittura, dalla cronaca alla filosofia, dalla cucina all’arte, rileggeremo i testi vecchi e analizzeremo testi nuovi.
Mario Paluan è rimasto in silenzio per 500 anni, posa la penna e prende in mano la tastiera.