c’era il jazz?

Ornette Coleman

C’è sempre del jazz a disposizione, ideale per i tuoi scopi …lo dice Victor nelle pagine del suo bel libro appena scritto e in attesa di essere pubblicato.
Victor Schonfield possiede un curriculum invidiabile che la dice lunga sulla sua competenza, basta leggerlo in calce. Fatto di eventi, concerti, interessi e partecipazione attiva a un fenomeno nato oltreoceano, ancora vivo e vegeto. L’universo in cui si muove è eccitante, sempre in movimento e si chiama jazz, il mitico jazz. Victor, che ho incontrato di recente a Londra, non risparmia giudizi e le sue osservazioni nascono da un suo coinvolgimento personale e professionale, in presa diretta con musicisti famosi, allestimenti di spettacoli e studi di registrazione. Così ha conosciuto grandi interpreti come Ornette Coleman, Derek Bailey, Evan Parker e altri. 

Lo immaginiamo attento all’ascolto, nel suo studio londinese incredibilmente stipato di 33 e 78 giri e di una montagna di libri, capace d’istinto di riconoscere se un brano è verace e merita di far parte del favoloso repertorio dei migliori.  Cito dal libro che Victor ha scritto alcuni brani significativi: 

Nei sessant’anni che ascolto jazz ci sono stati molti brani che avrei preferito non aver mai sentito. Questo libro potenziale parla anche del jazz che sono contento di aver seguito e aiutato a promuovere. In generale, ho scoperto che una volta che ci si abitua al jazz, molti dei suoi suoni risultano piuttosto noiosi. C’è comunque molto jazz registrato meraviglioso che chiunque può godere tutte le volte che vuole…

…La ragione più importante della musica è che promuove un vero ascolto inducendoci ad arrenderci  al fascino dei suoni e degli schemi creati e al sentimento che potrebbe esserci dietro. C’è sempre del jazz a disposizione, ideale per i tuoi scopi …

..Il jazz è essenzialmente un’arte singolare e del momento, dove ogni pezzo si suona e si ascolta una volta sola… 

…I musicisti classici sono meno qualificati per giudicare il jazz rispetto ai musicisti jazz perché per gli standard del jazz non sono affatto dei musicisti.

Un musicista jazz è un artista creativo che decide da solo cosa suonare e continua a farlo per tutta la performance vera e propria. Gli esecutori classici invece non sono artisti ma semplici strumentisti, interpreti tutt’al più,  il cui compito è solo quello di eseguire le istruzioni del compositore. Dal punto di vista del jazz quindi gli esecutori classici non sono affatto musicisti a pieno titolo, non sono solo non preparati per quanto riguarda il jazz, ma in realtà formati in un insieme di valori musicali spesso direttamente in contrasto con quelli del jazz…

Victor Schonfield

…Alcuni autori descrivono abitualmente il free jazz come astratto. A mio avviso ciò non risponde al vero, poiché la verità è esattamente l’opposto. Il free jazz è concreto e sono gli altri stili del jazz ad essere astratti. 

La musica consiste esclusivamente in ciò che si suona, mentre in altri stili una componente vitale è ciò che non si suona…

Se c’è qualcuno che cerca di definire l’essenza del jazz, ricorda che questo implica necessariamente anche definire cosa non è jazz, e poi applicare le conclusioni con tutto ciò che questo potrebbe comportare…. la realtà che il jazz è solo una piccola parte del campo della musica, e che il campo della musica non è qualcosa diviso in segmenti chiaramente delimitati, ma un continuum,  semplicemente parte del più ampio campo sonoro…

John Cage e Sun Ra

Non occorre esser d’accordo con tutte le tesi di Victor a proposito dell’ argomento, le sue idee sono comunque stimolanti e acute e implicano considerazioni personali, sociali, culturali e storiche. Victor dice senza mezzi termini qualcosa di inedito sul jazz dopo molti e commendabili studi e approfondimenti sull’argomento…gli auguro di trovare presto un editore.

La sua invidiabile bio: Victor Schonfield, londinese e non musicista, scrive di jazz per periodici sia specializzati che generali dal 1961. Ha compilato le voci britanniche per l’Enciclopedia del jazz di Leonard Feather negli anni Sessanta (1966), recensito i dischi per il Jazz Journal. Negli anni ’80, ha condotto interviste per la storia orale del jazz in Gran Bretagna della British Library negli anni ’90 e ha fatto parte dei panel di International Jazz Critics di Melody Maker e Down Beat, oltre a fornire contributi per entrambe le pubblicazioni. Ha iniziato a lavorare su My Jazz Favorites nel 2001.

John Cage

Dal 1961 fino alla metà degli anni ’70 ha anche prodotto concerti e ha lavorato come agente per musicisti, specializzandosi nell’avanguardia, sia jazz che classica. Per quanto riguarda il primo è stato principalmente associato ad AMM, Derek Bailey, Evan Parker, John Stevens e Bobby Wellins. Inoltre ha organizzato la prima esibizione europea di Ornette Coleman (1965), e la prima tournée europea di Sun Ra (1970).

Victor Schonfield è sposato, ha due figli e quattro nipoti. laureato in Storia presso la London School of Economics.

Sul versante classico, le sue principali collaborazioni riguardano Gavin Bryars, Cornelius Cardew, la Promenade Theatre Orchestra, la Scratch Orchestra e John Tilbury, oltre agli artisti in visita John Cage e David Tudor, la Sonic Arts Union/Group e Christian Wolff.

Nelle Immagini Ornette Coleman, Evan Parker, Victor Schonfield, John Cage e Sun Ra.

Puoi sentire le loro prestazioni facendo click sui loro nomi.

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