Lorenzo Fornaca è l’ultimo cavaliere della carta stampata…e nostro amico

Il fatto è che di gente come lui ce n’è poca in giro. Amico? Editore di gran fiuto? Ultimo cavaliere della carta stampata? Anche. Ma non solo. Qualcuno l’ha definito architetto di magnifiche opere editoriali. Non c’è fine settimana in cui non riceva premi e onorificenze

lorens tonco presentazxione MONFERRATONella foto la premiazione a Tonco di MONFERRATO SPLENDIDO PATRIMONIO, una delle sue ultime creature. Per me soprattutto è amico e compagno di incredibili vicende (non ancora concluse, visto che Lorenzo dovrebbe tentare di fare una certa cosa che solo lui ed io sappiamo…ma che, se va in porto, sarete i primi a conoscere, prima che io abbandoni l’Italia)
Lorenzo è editore tradizionale e moderno. Tradizionale perché le sue opere parlano di una passione autentica per la sua terra d’origine dal glorioso passato. L’antico Piemonte e in modo speciale il Monferrato. Moderno perché per promuovere le sue opere ricorre alla tecnologia web. La Tradizione sposa la Modernità con esiti davvero incoraggianti.
Le sue opere fanno spesso il tutto esaurito e continuano a raccogliere consensi di pubblico e critica. Sono lavori appassionanti scritti da giornalisti e da storici famosi, che parlano di vicende autentiche, raccontate come fossero un romanzo. Più avvincenti di un romanzo perché i suoi protagonisti sono davvero esistiti e le loro gesta si possono facilmente rintracciare negli archivi della Grande Storia.

UNA VICENDA EMOZIONANTE

Spiega Lorenzo Fornaca:
Ho superato da un po’ i sessant’anni e non sono certo incline a farmi coinvolgere in storie che hanno il sapore dell’avventura né tanto meno dell’effimero. Tuttavia, da qualche anno mi trovo nel mezzo di una vicenda emozionante, quasi inverosimile, tanto mi appassiona. Mi auguro che questa vicenda, in parte da scrivere e dai contorni alquanto avventurosi, abbia un epilogo positivo. Un primo grande risultato c’è già stato. Ma è solo l’inizio. Si tratta della scoperta di un patrimonio artistico di eccezionale valore. Le cose sono andate più o meno così:

Quattro anni fa bussa alla porta del mio studio uno sconosciuto chiedendo se potevo dargli indicazioni per rintracciare una certa persona che io ero solito frequentare per le mie attività editoriali.
Ho esitato un attimo e gli ho detto, con qualche cautela, che quella persona non era più fra noi.  Morta? chiese. Sì. Risposi. Temetti che si sentisse male. Cercai di consolarlo, poi mi spiegò brevemente che si trattava di una cara amica, sua ex insegnante di educazione artistica e che dipingeva.
fornaca edo marioNell’immagine Lorenzo Fornaca con Mario e Edoardo Simone Paluan

La nascita del figlio e i suoi frequenti viaggi l’avevano condotto a Bali, in Afghanistan, in Sudan, a Cuba e in altre parti del mondo, ecco spiegato il motivo per cui l’aveva persa di vista. Dovetti promettergli che avrei fatto qualcosa per rintracciare e promuovere i suoi lavori.
L’ho fatto. Chi custodisce i dipinti è anche un amico, insieme al quale, lavoreremo per cercare di strappare dall’oblio questi capolavori, dipinti da una nostra conterranea. Le tele sono di Matilde Izzia, nata a Casale Monferrato. E ci piace pensare che siano state custodite fino a poco tempo fa, come narra un’antica leggenda tratta dalle pagine di un mio libro, nelle caverne dei Saraceni vicino a Moleto. Matilde Izzia abitava proprio lì.
Nella foto in basso la presentazione de I TESORI DELLA VALLE DI TUFO al ristorante La Magione di Olivola, da sinistra: Roberto Maestri, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, il sindaco Gianni Grossi, Giuliana Romano Bussola, l’editore Lorenzo Fornaca, Roberto Coaloa, Natalino Amisano.

olivola

L’emozione che mi prende nel ricordare l’incontro con l’amico di Matilde Izzia, che vive fra Londra e Milano, continua. Le promesse vanno mantenute ecco perché sto facendo di tutto per promuovere l’arte di questa siculo-monferrina, che io ho conosciuto: un’autentica protagonista dell’arte italiana del ‘900.

Sono onorato di potermi occupare di lei, insieme a chi custodisce con cura i suoi quadri. Per questo ho bisogno del vostro contributo e interesse, per poterle dedicare cataloghi, mostre, esposizioni, per cercare di farla conoscere al grande pubblico. Numerosi suoi dipinti sono oggi in esposizione permanente nel complesso di Santa Croce a Bosco Marengo, accanto alle tele del Vasari!   Museo di Santa Croce

L’emozione che si prova ad ammirare i suoi dipinti è grandissima e io voglio condividerla con voi. In proposito ho pubblicato anche un libro che narra questa vicenda, non ancora conclusa. I TESORI DELLA VALLE DI TUFO

DAI COLLI DEL MONFERRATO AL COLLE VATICANO
di Domenico Bussi

Che i libri di Lorenzo Fornaca, titolare dell’editrice Sedico, facciano molta strada sia in Italia che all’estero è cosa talmente nota da non meritare cenno. Non pochi sono infatti gli ordini relativi a questi volumi che pervengono ai distributori, anche dal lontano sud America, da parte di discendenti di astigiani colà emigrati. Diversamente invece, per quando riguarda la sua recente monumentale edizione di Monferrato splendido patrimonio. Un esemplare di questa pregevole edizione, rispetto a tanti suoi gemelli, però non ha percorso una lunga strada, ma è assai significativo il fatto che sia finito nelle mani di un sud americano, italiano di recente ritorno, anche se in verità risiede pur sempre all’estero, poiché Stato estero è giuridicamente parlando la Città del Vaticano.

È di questi giorni infatti la notizia che il più recente dei grandi libri di Lorenzo Fornaca è stato donato dalla signora Nella Bergoglio al

La sua ultima fatica editoriale è stata donata al Pontefice in San Pietro, il 18 settembre 2013, da Nella Bergoglio, cugina del Santo Padre.
La sua ultima fatica editoriale è stata donata al Pontefice in San Pietro, il 18 settembre 2013, da Nella Bergoglio, cugina del Santo Padre.

proprio illustre cugino la cui identità, dato il cognome, è facile intuire senza dilungarsi in non necessarie precisazioni. Si certo verrà da chiedersi come possa il Santo Padre, tra i suoi innumerevoli e pressanti impegni, trovare il tempo per sfogliare e leggere la pregevole opera ricca di oltre 1200 immagini a colori, molte delle quali a piena pagina e di oltre cinquanta monografie redatte da scrittori, giornalisti, studiosi, impegnati ad approfondire uno ad uno i molteplici aspetti di un territorio con alle spalle una storia documentata di oltre mille anni.
Eppure chi ha fatto il dono, ed anche chi a modo di vedere dalle fotografie scattate nell’occasione, di dice certo che Francesco I troverà certamente qualche ritaglio di tempo per leggere del leggendario Aleramo, dei discendenti dell’ultima casate dell’Impero d’Oriente, dei duchi di Mantova e di Savoia con i quali coloro che lo precedettero sul soglio di Pietro trattavano alla pari.

Ma il pregio del libro di Fornaca, soprattutto per papa Bergoglio, curioso come certamente sarà di conoscere la storia della terra dei propri antenati, consiste nel fatto che sfogliando le sue pagine non si limita soffiar via la polvere che i secoli han foto Janetdepositato su eventi e protagonisti lontani, ma darà modo di comprendere la realtà com’è, e soprattutto come si sia arrivati agli attuali equilibri. Si avrà modo di vedere i nuovi artefici della storia, non son più i condottieri, i principi o potentati in genere, ma la gente qualunque, che poi tale non è, la quale acquisita coscienza dei propri diritti e doveri si interessa di economia, produzione sviluppo e valorizzazione del territorio senza dimenticare l’antico retaggio come dimostra con la vivace curiosità verso le vicende del proprio passato ricche di testimonianze artistiche tutt’ora in via di arricchimento. L’ultimo capitolo dell’opera tratta infatti di una grande artista casalese: Matilde Izzia le cui opere sono in parte raccolte nel complesso monumentale di Santa Croce a Bosco Marengo voluto da papa Pio V, accanto a quelle di Giorgio Vasari, tra l’altro autore di affreschi dedicati a papa Paolo III Farnese, e di molti altri artisti.

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