Omero mi perdoni. Non ce l’ho con la sua Iliade, opera somma a cui le mie parole nulla aggiungono né tanto meno tolgono. Blindato il valore, storico letterario di quella storia che ci tramanda il mito degli eroi e del sangue versato, facciamo finta di credere che il vero motivo della guerra di Troia sia il rapimento di quella farfallina di Elena, portata via da quel bellimbusto di Paride.
Dopo averla riletta per la terza volta, mi piacerebbe confrontare la mia impressione con la vostra.
Per me l’Iliade è un fumetto, una storia che ti torce l’intestino, visto che ammazzamenti, squartamenti, teste mozze e sangue si avvicendano pagina dopo pagina. Iliade è la storia di una gran macelleria, descritta dal più grande poeta dell’antichità, alle origini del mito, alle origini delle origini c’è quella storia coi suoi guerrieri assassini che si sbudellano senza pietà (mica è cambiato niente oggi). È una vicenda di morte a fumetti. Un noire d’autore che mescola umani e dei, in un groviglio inestricabile. Gli stessi dei ne escono malconci. Vediamo cos’è successo.
Elena, la bella greca, viene rapita e si scatena la guerra di Troia (fingiamo che questo sia il vero motivo) . Gli Achei salpano con una flotta poderosa e assediano Troia. Ma la rapita se ne sta chiusa dentro le mura. A complicare le cose arrivano gli dei. Chi parteggia per i Greci, chi per i Troiani. Non solo, gli stessi dei scendono in campo e si menano e succede una gran baruffa, prendendosi a botte che è uno spettacolo. Tutto qua? Macché. Achille, il portentoso eroe assassino (come tutti gli altri) si infuria perché gli portano via una schiava, poi si imbestialisce ancora di più perché gli ammazzano Patroclo. (era forse il suo boy friend?)
Intanto Greci e Troiani muoiono come mosche sbudellandosi (non sto esagerando, anche allora si faceva così) Le scene di orrore si tingono di sangue con scene di massacri truculenti e assai poco edificanti, del resto era la guerra, ieri come oggi, schifezze insomma. Intanto nell’Olimpo, dimora degli dei, ci si azzuffa, ma vi pare una cosa seria? Giove, che farebbe sesso anche con le rotaie del tram s’infuria perché la moglie difende i Greci e per distrarlo lo seduce (ancora!). Il pollo (Giove) ci casca e lei, mentre il marito dorme, ne combina di grosse, così lui si imbestialisce e lancia fulmini sulla terra. Greci e Achei continuano a bucarsi pancia, fegato e testa. (ma sai quanti metri di intestini escono dalla pancia degli eroi trafitti?) Achille ammazza come un animale il prode Ettore, che anche lui non scherzava in quanto ad ammazzamenti. Infine c’è la faccenda del cavallo, architettata dal furbone di Ulisse, e poi la distruzione della città. Il tutto per i begli occhi di Elena. Un fumetto, appunto, un noire, certamente il più grande e improbabile di tutti i tempi. La grandezza di Omero sta proprio qua. Nel farci credere plausibile l’assurdo e l’improbabile.
Rileggere per credere.