Corazzate speronate, altre affondate dai motosiluranti di Gabriele D’Annunzio e Luigi Rizzo, e quel: – Daghe dosso che la ciapemo! -, frase urlata al timoniere Tommaso Penzo detto Ociai, durante la battaglia di Lissa, e poi esploratori nel deserto artico
MEDITERRANEO IMPERIALE di Roberto Coaloa
Gaspari Editore, Udine, (pp. 80, € 14) è un libro fitto di nomi, battaglie e referenze, ma soprattutto di atmosfere ed eventi poco noti. I luoghi: Trieste, Pola, Cattaro, Premuda, Lissa e l’Artico. I personaggi: Sigmund Freud, Gustav Mahler, Francesco Giuseppe e Gabriele D’Annunzio, oltre ai marinai bloccati fra i ghiacci e a una schiera sontuosa di ufficiali, tenenti di vascello e ammiragli dell’Imperiale e Regia Marina da guerra. Un libro singolare, frutto di elaborate indagini che fanno risaltare, attraverso le vicende di navi che se ne vanno su e giù per l’Adriatico, l’ultimo bagliore di uno degli imperi moderni più potenti, prima della sua rapida dissoluzione. Loro erano i nemici, gli usurpatori, quelli che stavamo per cacciare dall’Italia. Uno dei pregi del volume di Coaloa è quello di padroneggiare con mano sicura una miriade di documenti, date, nomi, fatti, per creare un vivido arazzo di un mondo in procinto di essere inghiottito in uno dei numerosi buchi neri disseminati nella grande Storia.
Roberto Coaloa, da storico di razza, frequenta cimiteri, musei, archivi e biblioteche di mezza Europa. Sa che è lì che sono registrate le memorie degli umani, e in prima persona le vuole condividere per capire; Coaloa non è scrittore di parte, tutt’altro. Non nasconde affatto la sua ammirazione per quel mondo scomparso, che sembrava intramontabile. Infatti scrive: Sono attratto fatalmente da Vienna e i territori che avevano fatto parte dell’Impero degli Asburgo, sono una fonte di delizie artistiche, letterarie e musicali. Ancora maggiore è il richiamo al mondo delle idee (…) Vivere a Vienna per lunghi periodi mi ha fatto capire una cosa fondamentale: che dovevo toccare con mano per comprendere i reali contorni del passato che avrei in seguito conosciuto, come storico, negli oscuri recessi dei documenti (…)
Uno storico italiano che non ha timore di dichiarare la sua ammirazione per quel mondo che pare lontano anni luce, e che invece parla attraverso eventi accaduti una manciata di decenni fa. L’augurio è che in futuro ci siano studiosi stranieri che subiscano lo stesso tipo di fascino per l’Italia. Uno a dire il vero c’è già stato. Gigante della storiografia: Theodor Mommsen che si innamora di Roma e ne scrive l’appassionante Storia. Ma è un fatto di ieri.
Si legge con piacere “Mediterraneo Imperiale”: ricco di aneddoti, curiosità e storie che si sovrappongono. Il volume fa davvero nascere il desiderio di saperne di più su quel “mondo di ieri”. E sappiamo che lo storico (già autore di una fortunata biografia di successo su Carlo d’Asburgo, l’ultimo imperatore dell’Austria-Ungheria) sta lavorando a un più ampio volume sulla “Kriegsmarine”.