Prima di recarvi in Olanda potreste fare una cosa intelligente

consultare Internet, leggere riviste specializzate o farvi raccontare da chi c’è già stato, ma vi mancherà comunque qualcosa di essenziale. Prima di recarvi in Olanda potreste fare una cosa intelligente

Leggere le sette lettere inviate in Italia dal rabbino di ascendenza ashkenazita Yacob Rafael ben Simchah Yudah Saraval, nato si presume verso il 1707 ad Adria, autore, come leggiamo nella presentazione di Pier Cesare Ioly Zorattini, de VIAGGIO IN OLANDA 1737-1771. EDIZIONI IL POLIFILO. L’Olanda vista da un viaggiatore sensibile e attento, inviato in loco col delicato incarico di chiedere un mutuo in favore della comunità ebraica di Venezia a quelle dell’Aja, Amsterdam e Londra. Di qui il succinto libretto, con le lettere di Saraval, che mette in risalto la peculiarità del paese delle dighe e dei tulipani, il carattere e l’ostinazione degli Olandesi e molto altro ancora.

Fa parte della serie di veri e propri  viaggi nel Tempo inaugurati dalla casa editrice EDIZIONI IL POLIFILO.

VIAGGIO IN OLANDA è denso di notizie sul clima, le città, la cura dei poveri, i concerti di un giovanissimo Mozart di passaggio. Aspetti colti da un viaggiatore illuminato che sa cogliere la specificità e la grandezza di quel paese, basato sulla quiete sociale, la pace, la prosperità economica e la tolleranza. L’Olanda fu infatti una delle mete privilegiate a ospitare gli ebrei perseguitati dagli iberici.

Dalla presentazione:

Il viaggio in Olanda costituisce una meta quasi obbligata per i viaggiatori europei del Settecento nel Grand Tour verso Occidente. Da Montesquieu a Diderot, solo per citare alcuni grandi, ci restano pagine indimenticabili sul loro soggiorno nei Paesi Bassi. Ma, nonostante, il mito dell’Olanda, sorto alla fine del Cinquecento con l’affermarsi della Repubblica delle Province Unite, fosse ancor vivo nel Settecento, si tratta di resoconti e impressioni a volte contrastanti. Montesquieu, che giunse ad Amsterdam nell’ottobre del 1729, ne tesse un elogio incondizionato, di tutt’altro avviso Diderot che visitò la oland 2città nel 1773 e nel 1774….

Trecento anni fa così scriveva il famoso rabbino illuminista a un anonimo amico italiano:

Nella lettera Prima:

…I vapori e le nebbie, che si levano spesso da continui canali ond’è tagliato il paese, ne rendono l’aria grossa ed umida. Da ciò derivano le febbri ed altre infermità cui sono soggetti quegli abitanti;

…l’Olanda non somministra che del butirro e del cascio; ma se vuoi aversi riguardo alle utili manifatture di queste provincie, che ne ricavano i materiali da altre nazioni, e se si considera il loro vastissimo commercio, si può riputare l’Olanda come il magazzino, il fondaco universale d’Europa….

Nella pagina seguente:

...Gli Olandesi passano per persone di poco spirito, e per verità si prendono poca pena di secondare le usanze moderne, contentandosi di un modo di vivere sempre uniforme, e noioso per ogni altro che per un olandese. Il loro più gran talento è quello di procurare con un’industria impareggiabile tutto ciò che può essere di vantaggio al loro interesse. …

Nella lettera seconda:

…Edifizi pubblici pomposi e molto magnifici si vedono in questa città, le case della medesima per la maggior parte annunziano la ricchezza degli abitanti; le strade bastantemente eguali, li canali che poco differiscono gli uni dagli altri in lunghezza, larghezza e bellezza, gli alberi piantati tutto intorno offrono un bel vedere ed una dolce ombra alle strade spaziose ed alle pulitissime case; la quantità de ponti dai quali le case si scoprono, li alberi, le acque, le barche, vascelli e altri legni a perdita di vista, rendono Amsterdam un soggiorno deliziosissimo e bello…

Nella lettera terza:

…Si trovano in Olanda come altrove donne belle e brutte, ma qui in generale sono bianche, grande e ben fatte, però cogli occhi bianchi e cattiva dentatura, trovandosi raramente chi l’abbia bianca; non so se procede dalla quantità di tè che bevono, come alcuni credono, ma parmi più ragionevole di pensare che ne sia cagione il clima umido e le cattive esalazioni delle acque ferme, che causano….

Nella lettera quarta:

...I divertimenti delle sere d’inverno sono i teatri ed i concerti, de quali i più stimati sono quelli  che si godono nella sala del maneggio, vicino alla porta di Leindon; ivi si prestano spesso i più valenti professori di musica, che si sentono maestrevolmente qualche istrumento suonare; colà fu che mi trovai allorquando si presentò un giovinetto tedesco dell’età di otto anni e mezzo, chiamato Musar, (*)  quale era di già gran compositore di musica, e fece restare ognuno ammirato della sua grande abilità e delicatezza nel suonare il gravicembalo….

(*) si trattava di Wolfgang Amadeus Mozart

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