Ricordi e progetti di padre Angelo Zelio Belloni

Padre Angelo Zelio Belloni è amico mio da lunga data. Scrittore, teologo e frate predicatore itinerante. Numerose sono le sue iniziative a sostegno dei bambini del Terzo Mondo, bisognosi di educazione, cibo e famiglia. Ecco alcune sue note biografiche

Da mia madre Savina, lavoratrice dei campi in quel di Mirandola (Mo), oltre che una fede solida, ho ereditato una spiccata sensibilità per i problemi delle persone e della società in genere e il desiderio di impegnarmi sempre in prima persona. Da mio padre Corrado una cocciutaggine che è tutto dire. I più poveri, durante la guerra e nel periodo seguente ricordarono per tutta la vita con enorme gratitudine che nel tempo della fame avevano potuto mangiare pane e polenta grazie all’aiuto di mia madre. Lei, infatti, dopo la mietitura andava a spigolare nei campi per poter donare qualche pezzo di pane buono a quanti le si rivolgevano. Tante persone riconobbero in mia madre il dono del consiglio dopo averle aperto il cuore in situazioni personali e familiari davvero difficili. Stiamo parlando dell’ultima guerra e del periodo seguente.

angelo3Entro in convento a San Domenico di Fiesole a 18 anni e, durante il triennio filosofico di Chieri (TO) conobbi persone e figure illuminate come Luigi Ciotti, Ernesto Olivero, Padre Lataste, Suor Eva Maria, Chiara Lubich e altri ancora.
Il forte desiderio di andare verso gli emarginati si concretizzò successivamente con un lavoro tra i tossicodipendenti di Piazza Grande di Bologna e i sottopassaggi adiacenti. I miei maestri di vita mi suggerivano vicinanza, affetto, condivisione, superamento del giudizio, aiuto in situazioni di emergenza per evitare il peggio. Nacque così l’idea di creare un piccolo centro di accoglienza serale per i giovani della piazza in uno spazio ricavato nella Basilica di san Domenico proprio con entrata in piazza san Domenico. Lì i giovani della piazza avrebbero potuto rifocillarsi consumando i panini forniti dalla cucina del convento e parlare con qualcuno di noi studenti di teologia che ci alternavamo ogni sera.

La città di Firenze mi offrì in seguito la possibilità di creare un gruppo stabile di persone e famiglie disponibili e competenti con una rete di contatti per affrontare i diversi aspetti del problema tossicodipendenze: sanitario, psicologico, familiare, lavorativo, legale, economico, ecc. Tale gruppo volle chiamarsi “Comunità degli ultimi” facente parte del Coordinamento delle Comunità di Accoglienza promosso dal Gruppo Abele di Torino.

Da questa e da altre vicenda si sentì il bisogno di creare quanto prima la nostra comunità dove poter operare secondo i criteri più idonei sulla base delle diverse fisionomie personali. Ma non posso dimenticare, Alessandro, Sandro, Enrico, Luciano, Daniele, Giovanni e tutti glia altri che sono passati da noi con il loro carico di traumi, violenze subite, fallimenti, tentativi di riscatto. Qualcuno, non molti, alla fine riuscirono a sfuggire alla presa fortissima della droga e ritornarono a una vita normale. Alla fine, per ordini superiori, posi termine a questa esperienza, cosa che ho fatto non senza cadere in una profonda crisi interiore, proprio perché impedito a continuare su quella strada.

Il Sudamerica e il misterioso mondo dei Maya

Intanto i miei compagni e confratelli incominciarono a pensare ai paesi dell’America centrale dove i missionari domenicani, animati da un forte spirito evangelico avevano seguito gli spagnoli nel 1500 annunciando – non senza detestabili e condannabili eccessi – l’Evangelo ai popoli indigeni di quella regione. I missionari domenicani erano ritornati in Guatemala nel 1976 in piena guerra civile scegliendo la più povera delle regioni, la foresta del Peten al confine con il Chapas messicano per accogliere tutti i disperati che fuggivano dalle zone calde del conflitto, dai terremoti devastanti del sud o che comunque cercavano un pezzo di terra dove seminare mais e fagioli per il quotidiano sostentamento delle numerose famiglie. Purtroppo da allora, con la necessità di creare terreni coltivabili, iniziò la distruzione tramite incendio, e mai cessato, del secondo polmone verde del mondo.

I miei compagni alla fine degli anni 80 si organizzarono per visitare le diverse fondazioni delle suore a Città del Guatemala e nel Peten. Tutte le suoreperipezie di quei viaggi a dorso di cavallo su strade inesistenti nel folto della foresta oppure in canoe di legno sui fiumi infestati da caimani e rettili d’ogni specie, gli incontri con gli indigeni nei loro variopinti costumi, l’impatto con un ambiente e una cultura assolutamente diversi. Sì tutto ciò ci veniva riportato con dovizia di particolari e anche noi ci sentivamo oltre che missionari in terre vergini anche un po’ esploratori del misterioso mondo dei Maya che avevano disseminato proprio in quella foresta i ricordi di una civiltà gloriosa, ormai sepolta nell’oblio.

Il passo successivo alle visite era la nascita di un legame sempre più stretto con le comunità operanti in diversi municipi (comuni) del Peten con un impegno sempre più concreto a sostenere i progetti in fase di realizzazione. I primi interventi e aiuti furono concentrati presso la missione delle suore domenicane di Santa Eléna (Flores): col sostegno all’infanzia tramite «adozioni a distanza», la riorganizzazione dell’ambulatorio odontoiatrico del dispensario (poliambulatorio), la prevenzione e igiene dentaria nelle scuole elementari; e la costruzione, nel 1995, di un «Centro per la promozione della donna», che permette la formazione umana e professionale per molte donne.

Il mio primo viaggio in Guatemala risale al 2004

Lì m’innamorai della sua gente gioviale, accogliente nonostante le tragedie che ha vissuto nella lunga guerra di più di trent’anni. Sempre capace di condividere una tortiglia con fagioli e un uovo.

angelo 2E fu in quel luogo che successivamente elaborai il progetto VACCHE DA LATTE PER I BAMBINI MALNUTRITI DEL GUATEMALA”

Per chi volesse conoscere i programmi di viaggio e recarsi in Guatemala, avere indicazioni sui luoghi da visitare, conoscere e sostenere le iniziative padre Angelo Belloni sarà felice di rispondervi:

padre Angelo Zelio Belloni

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Padre Angelo Zelio Belloni è presidente dell’associazione “AIUTO BAMBINI TERZO MONDO – ONLUS” (c.f. 91036080488) con sede legale in Montelupo F.no (FI) via della Fonte, 40 che intende promuovere progetti e iniziative di solidarietà, assistenza sociale, socio-sanitaria e beneficenza.

Non c’erano jet, né navi superveloci

illustrissimiNon esistevano motori, turismo né vacanze last minute. Non si viaggiava per diporto ma quasi esclusivamente per allacciare relazioni commerciali o politiche (che spesso si equivalevano) oppure per fondare missioni, nell’impervio tentativo di guadagnare alla fede cristiana gli “infedeli”

E le avventure? Non mancavano di certo. Fra tradimenti, scorrerie, travestimenti, fughe e conversioni di pirati agonizzanti, la mirabolante odissea di un frate domenicano, la cui epopea nei mari della Cina e delle Filippine equivale a un romanzo d’avventura. Con una differenza, ciò che si narra è assolutamente autentico e documentato.
Leggiamo così dalle gustosissime pagine del volume Gli illustrissimi, curato da padre Angelo edito da Nerbini alcuni brani:

Fra Angelo Antonino Cocchi di Firenze compiuti con molta lode gli studi, pensò a consacrarsi tutto alle missioni, e desiderando seguire l’esempio di tanti suoi concittadini che erano partiti per il Giappone, Tonkino, ecc., domandò ed ottenne di essere affiliato alla provincia del SS. Rosario delle Filippine, ove arrivò con 18 missionari nell’anno 1618.

.. Il giorno 8 febbraio 1626 partiva dunque da Manila il p. provinciale in compagnia di altri cinque domenicani, due dei quali erano italiani. La piccola flotta era composta di dodici navi cinesi e due galere con tre compagnie di fanteria comandate dal valente don Antonio Carregno di Valdés.

…Dopo lunga e penosa navigazione, essendosi alquanto fermati nella provincia di Cagayan, finalmente il 4 maggio dello stesso anno si trovarono di fronte alla grande isola di Formosa. Il giorno 10 scesero ad uno di quei porti, cui diedero il nome di S. Giacomo.

… Non avevano appena chiuso gli occhi che da una delle navi vicine si udirono gemiti e grida strazianti. Erano le grida dei sette indiani uccisi proditoriamente. Il p. Tommaso Sierra destatosi a quelle grida, frettoloso esce dalla cabina per andare sul ponte a conoscere il motivo; ma non appena aveva messo il piede sul ponte che i marinai, quali tigri feroci, gli si avventarono sopra e a colpi di scure estinsero una vita preziosa, che sarebbe stata spesa a vantaggio delle missioni della Cina…

…Nel momento che il p. Sierra cadeva vittima della ferocia di quei barbari, ecco presentarsi il p. Cocchi. Venti braccia armate di micidiali strumenti stavano per scaricare sulla sua testa il colpo mortale, quando una forza superiore ed irresistibile li trattiene. I compagni del padre accortosi del pericolo, a sé lo richiamano e rientrati nella cabina s’accingono a una disperata difesa. Durò alquanto tempo la pugna sempre con svantaggio dei pirati, i quali vedendo che gli assaliti erano risoluti a non cedere così facilmente, ricorsero ad altro mezzo inumano…

Spuntava l’alba del 1° gennaio 1631, quando una squadra di corsari ben più potenti e ribaldi dei primi s’impadronì delle navi e di tutti gli infelici che v’erano rinchiusi. Per un istante i nostri prigionieri sperarono riacquistare la libertà, ma poi rassegnati si offersero al Signore, vittime per la conversione di quei popoli, unico scopo del loro viaggio….

p. Cocchi finalmente metteva piede su quella terra da lui tanto desiderata, e prendeva possesso di una missione che poi senza interruzione e con somma gloria sarebbe stata coltivata dai suoi confratelli delle isole Filippine.

…L’isola di Formosa fu la vera porta per cui penetrò in Cina l’avventurato figlio di S. Domenico, di là partirono più tardi nuovi apostoli a dividere le fatiche del primo domenicano che stabilì solidamente la nostra missione nel grande impero…

Brano tratto da Gli Illustrissimi O.P. del Convento  di S. Domenico di Fiesole

A cura di Tito Centi e Angelo Belloni 1406  2006 VI Centenario della fondazione del Convento

Edizioni Nerbini 2008.  P. ANGELO COCCHI (1597 – 1633)   Fondatore della Missione domenicana in Cina

Padre Angelo oltre alla redazione e alla cura di libri e all’attività pastorale è promotore diretto e indiretto di una serie di iniziative di sostegno ai Bambini del Terzo Mondo.

angelo 2Dai ricoveri e centri di assistenza per bambini di strada in Argentina, Afghanistan, Perù, alle borse di studio, agli ospedali, dagli asili nido, dispensari e poliambulatori, al progetto Vacche da latte in Guatemala, dalla costruzione di case famiglia alle adozioni e sostegno a distanza.

Lo abbiamo incontrato nella comunità domenicana di Agognate, appena giunto dal convento di Fiesole, dove viveva vicino ai dipinti del beato Angelico e diretto nella comunità di Varallo Sesia, sua attuale residenza. E ci ha subito chiesto:

Posso lanciare un appello dal tuo blog?

Prego gli dico.

Con le tue professionalità: hai qualche competenza in grafica o comunicazione? Puoi aiutarci a realizzare volantini e brochure;

 ti intendi di computer e siti internet? Puoi aiutarci nella gestione del nostro sito;

ti piace scrivere? Abbiamo un giornalino, e un foglio informativo interno che hanno bisogno di scrittori e redattori;

Bambini in Guatemalasei un bravo fotografo, o videoamatore? Puoi aiutarci a realizzare i servizi fotografici, e le riprese delle nostre attività a scopo informativo e divulgativo;

sei commercialista, avvocato, consulente del lavoro,…? Forse potremo avere bisogno di te…

Per chi volesse conoscere i programmi di viaggio e recarsi in Guatemala, avere indicazioni sui luoghi da visitare, conoscere e sostenere le iniziative di padre Angelo Zelio Belloni

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Qualche notizia su Padre Angelo qui ritratto in Guatemala angelo1

Padre Angelo Belloni è nato a san Possidonio – MO il 25.10 1950. Nel 1969 è entrato nell´Ordine Domenicano a Fiesole dove ha completato i suoi studi umanistici per passare poi a quelli filosofici e teologici istituzionali. Ha conseguito la licenza e il dottorato in teologia spirituale presso la Pontificia Università san Tommaso d´Aquino in Roma con una Tesi di Teologia comparativa su Caterina da Siena e Teresa d´Avila.
Nell´ambito ecclesiale e sociale ha svolto diversi compiti prima al servizio di situazioni marginali, poi come parroco, cappellano di bordo, cappellano ospedaliero, collaboratore in progetti di sviluppo nel terzo mondo, predicatore popolare e conferenziere. Si dedica alla ricerca nel settore storico, agiografico, mistico della Teologia spirituale.

Attualmente svolge il suo ministero di presbitero a Varallo Sesia nella diocesi di Novara. Ha curato diverse pubblicazioni di spiritualità:

Tre donne sante dottori della Chiesa, S. Paolo, Cinisello Balsamo;
L’arte della preghiera, O.C.D. Roma;
Il processo castellano, Nerbini, Firenze;
Il supplemento alla vita di S. Caterina, Nerbini, Firenze;
I fioretti di S. Caterina, Città Nuova, Roma; UOMO CON LA VALIGIA
Fuoco è l’amore di Dio in noi, Città Nuova, Roma;
Le preghiere di S. Caterina, Città Nuova, Roma;
La vita di S. Caterina da Siena, Paoline, Milano.

Padre Angelo è presidente dell’associazione “AIUTO BAMBINI TERZO MONDO – ONLUS” (c.f. 91036080488) con sede legale in Montelupo F.no (FI) via della Fonte, 40 che intende promuovere progetti e iniziative di solidarietà, assistenza sociale, socio-sanitaria e beneficenza. Padre Angelo è amico mio e collabora al mio blog.