
Magari no. Forse ti è piaciuto, forse no, non te lo ricordi, ho capito, nemmeno tanto tempo è passato, immagino. Ma prova a pensarci, quando e come è stata la prima volta, di solito si comincia da quella cosa che si chiama bacio. (non è detto che ci siano sempre degli sviluppi dopo la prima volta, tutt’altro). Semi nascosto dietro una tenda nel corridoio della scuola media, durante l’intervallo, mentre il cicaleccio delle classi diventa boato, col timore di essere scorti dalla bidella, neanche tanto poetico è stato, devo ammettere, ci tenevo alla reputazione, ed ero troppo guardingo per abbandonarmi a lei, mentre la pupa ci ha provato, prendendomi per un braccio e tirandomi a sé. Ma questo è proprio imbambolato, deve avere pensato. Supremazia dei sessi, siamo alle solite, dico io, l’ho sempre pensato che hanno una marcia in più le femmine, alla fine è sempre lei che prende l’iniziativa, e mena la danza anche se le apparenze mostrano di voler significare il contrario. Né bella né brutta, non il mio tipo, questo sicuro, il giorno dopo nemmeno mi saluta più, oh bella! magari non avevo corrisposto alle sue aspettative. Una col grembiule nero e i capelli a zampillo sulle tempie. Poco più che bambina, ma già intraprendente, cerca di concupire un alunno della seconda B. Me medesimo in carne, elegante giacca marrone bruciato e maglia col collo alto. Lei si chiamava Nadia, posso dirlo perche chissà cosa fa e dov’è adesso Nadia. Tentatrice ma con scarse attrattive essa si avvicinava intraprendente alle tue labbra! Ma chissà cosa vorrà ?! Lo dico perché è capitato a me, ma io pensavo a…non me lo ricordo più a cosa. Per dire quanta poca importanza davo alla cosa. Quasi a livello zero.

Mi aveva lasciato alquanto freddo la faccenda. Aspettavo ben altri baci io, ma quelli sarebbero venuti molto tempo dopo. E poi dicono le ragazze che son timide. Manco sapeva il mio nome, mi vedeva malinconico, quello si, come mia nonna. Non ho detto a nessuno dell’accaduto, perche non avevo niente da nascondere di quel bacio. A dodici anni, cosa vuoi che mi importasse, non c’era niente da risvegliare, allora, e poi avrebbero dovuto esserci le premesse, estetiche e fisiologico-adrenaliniche. E del tuo primo bacio ti ricordi? Mi piacerebbe fare in anonimo si intende una classifica del come è stao la prima volta. Un’interessante teoria antropologica fa risalire le origini del bacio alla preistoria come scrive Redmag: pare infatti che le nostre antenate per nutrire la prole sminuzzassero il cibo nella loro bocca prima di passarlo, attraverso una sorta di bacio alimentare, ai loro piccoli: un modo di nutrire i bambini simile a quello degli uccelli, che ci fa sorridere, ma che, come sostiene il celebre etologo inglese Desmond Morris, la nostra specie ha probabilmente praticato per più di un milione di anni. Baci casti, focosi, amichevoli, scandalosi, baci dell’esordio e dell’addio, baci rubati, baci a tradimento e baci appassionati, baci da romamzo e baci cinematografici. Lo sapevi che c’è anche la Giornata Internazionale del Bacio? puoi festeggiarlo il 13 Aprile, o il 7 Luglio. O tutto l’anno se vuoi e non hai altro da fare. Baci iniziatici e programmatici, baci celebri e autodescriventisi come e diventato il bacio che fa dire Edmond Rostand nelle battute di Rossana e Cyrano de Bergerac nella famosa opera: ( Atto III, scena IX )
ROSSANA
Siete voi là?
Parlavam di… d’un…
CYRANO
Bacio. Né vedo in verità
perché la vostra bocca sia così timorosa.
Se la parola è dolce, che sarà mai la cosa?
Irragionevol tema non vi turbi la mente:
poco fa non lasciaste quasi insensibilmente
l’arguto cinguettio per passar senza schianto
dal sorriso al sospiro e dal sospiro al pianto?
Ancora un poco, un poco solo ancora, vedrete:
non c’è dal pianto al bacio che un brivido!
ROSSANA
Tacete!
CYRANO
Ma poi che cosa è un bacio? Un giuramento fatto
un poco più da presso, un più preciso patto,
una confessione che sigillar si vuole,
un apostrofo roseo messo tra le parole
t’amo; un segreto detto sulla bocca, un istante
d’infinito che ha il fruscio di un’ape tra le piante,
una comunione che ha gusto di fiore,
un mezzo per potersi respirare un po’ il cuore
e assaporarsi l’anima a fior di labbra!

Dicesi bacio: lo sfioramento-avvicinamento-pressione della parte più carnosa del capo corrispondente all’apertura altrimenti definito bocca, la quale dispone di due appendici più o meno marcate dette a loro volta labbra, dislocate fra mento e naso. La pressione labiale di varia intensità e durata può essere preludio a più significative e intense esplorazioni, capaci a loro volta di coinvolgere estesamente altri organi e apparati (in questo caso il bacio viene detto: alla francese). Se garantisco l’anonimato me lo descrivi com’è andata e cosa è successo la tua prima volta che hai baciato? Potremo poi votare e fare una classifica per eleggere il bacio più bello. Siamo o non siamo un popolo di poeti come Edmond Rostand?