Kit antiemorragia sui taxi inglesi

Un altro caso. Così dicono i media:  Londra: kit anti-emorragia sui taxi contro il pericolo accoltellamenti

Ruggero Pettinelli -su Armi e tiro, Londra: kit anti-emorragia sui taxi contro il pericolo accoltellamenti. Era il 13 Maggio 2023. Nella capitale europea più disarmata, cioè Londra, continua a esserci un “problemino” con le armi da punta e da taglio. Come peraltro in tutta l’Inghilterra e il Galles che, nel periodo compreso tra marzo 2021 e marzo 2022, ha fatto registrare il record assoluto di morti ammazzati a colpi di coltello (282), da quando esistono le statistiche, cioè dai precedenti 76 anni. Il dato ha superato di stretta misura il precedente record, di 281 vittime, relativo al periodo tra marzo 2017 e marzo 2018. Insomma, si è tornati a uccidere come prima della pandemia, all’ombra del Big Ben, e la maggior crescita percentuale è relativa alle vittime di età compresa tra i 17 e i 24 anni. Tra le motivazioni indicate dagli analisti, per le quali i giovani escono di casa con il coltello, ci sarebbe quella secondo la quale il periodo di confinamento forzato per la pandemia avrebbe reso giovani e giovanissimi più “fragili” e, di conseguenza, il coltello sarebbe uno strumento con il quale acquisire una maggior sicurezza nei confronti dell’esterno, esponendo tuttavia il portatore a un maggior rischio di essere coinvolto in scontri all’arma bianca. Ma tra le armi bianche presenti nelle statistiche vi sono anche strumenti molto più improvvisati (ma non per questo meno letali), come le bottiglie rotte. Il fenomeno ha assunto proporzioni tali che, nella città di Londra, l’associazione di beneficenza Rapaid ha deciso di distribuire gratuitamente a 500 tassisti kit medici anti-emorragici di tipo militare, in modo tale che sia possibile intervenire con prontezza nel caso in cui ci si imbatta in una vittima di accoltellamento, prima ancora dell’arrivo delle ambulanze. Questo perché il tempo stimato per l’arrivo di un’ambulanza è in media di 10 minuti, mentre una grave emorragia può determinare la morte anche in soli 5 minuti. https://lanuovabq.it/it/non-solo-lattacco-con-la-katana-a-londra-accoltellamenti-in-serie   Lorenza Formicola La nuova bussola quotidiana  1 maggio 2024

E su Il Corriere della Sera online: Londra, accoltellamento con katana oggi vicino alla stazione della metropolitana: «Morto un ragazzo di 13 anni» di Redazione Online Corriere della Sera L’incidente oggi nei pressi della stazione di Hainault, nord-est di Londra. Ne dà notizia la Bbc. La polizia ha confermato che un uomo di 36 anni è stato arrestato sul posto ed è ora in custodia: «Non è terrorismo»

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raccolte in un volume:

Occhio alla penna! coltelli in agguato

Capillare, dilagante, e cronica, come una malattia. L’avverti nell’aria e ti comporti di conseguenza diventando guardingo, sospettoso. Senza esagerare si intende, mica ti accoltellano girato l’angolo e senza motivo. Ma stai accuorto, come si dice da noi. I dati infatti non sono dei piu confortanti: Quanto agli stati della Gran Bretagna, con esclusione della Scozia e dell’Irlanda del Nord, sappiamo che nell’anno 2019 le denunce per omicidio sono state 698, per violenza sessuale 56.152, per rapina 75.070, per furto con scasso 325.4344. dato relativo alle violenze sessuali.
Si scazzottano sul tube che è un piacere, trucide facce  da galera si aggirano un po’ qua, un po’ la. Un po’ meno davanti alla stele di Rosetta o ai monumenti  funebri del Victoria & Albert museum, si capisce.

Alle sette e mezzo di un gelido mattino di febbraio pensi che il crimine sia in letargo, che aspetti il giorno prima di eruttare, incontrollabile. invece urla, gomme che fischiano e motore che ruggisce, per la serie ti strappo la borsetta e ti butto per terra, poi prima di filarmela scendo dall’auto e mi metto a ballare mostrando il maltolto. Ma vecchi e bambini sono risparmiati dall’onda criminale?! Non sei bene informato, si vede. Il vecchietto sulla sedia a rotelle e con la fisarmonica questuava raccogliendo fondi pro Ucraina vicino alla fermata del tube. Spacciato dalla lama assassina. Lama che è l’arma prediletta dal criminale londinese. C’entrano droga, controllo del territorio e violenza gratuita come in Arancia meccanica di Kubrick, ma senza la sua stratosferica stilizzazione. La polizia arriva, transenna la zona come è successo vicino casa mia, prende le misure e se ne va. Proprio come è successo dietro la cattedrale di St Paul. Dovrei entrare a casa mia dico al poliziotto dietro il nastro di plastica che delimita la zona del crimine. “Who are you?” “Eh, abito lì.”

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raccolte in un volume:

Philip Marlowe indagava?

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Se anche te, come me ti abbandoni alle delizie del brivido e del giallo qui c’è una cosetta mica male; un capolavoro. Fiumi di inchiostro versati per elogiare la grandezza di questo autore gattofilo e con la pipa in bocca e le sue opere, divenute ormai un classico della letteratura. Chi dice: crimine, pistole fumanti, bionde favolose e conturbanti e America anni Quaranta dice Raymond Chandler. Un ambiente fascinoso e violento e di grande presa sul lettore.

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Interpretazioni sociologiche e corsi universitari sull’opera di Chandler. Ne avevo seguito uno anch’io all’università Palazzo Nuovo di Torino. Maestro del giallo e inventore del celebre investigatore Philip Marlowe. Perché ne parlo? Perché ho riletto per la quarta volta, a distanza di anni, Blues Bay City e ancora ho scoperto cose nuove. Come se fosse un vero classico.
Chandler ha scritto opere in cui psicologia e azione si intrecciano, ricchi di ritratti d’ambiente, suggestivi nella loro veridicità. Ma non solo, tralasciando l’aspetto meramente poliziesco, questi noire ci parlano di un’America segreta, notturna, di luoghi in cui il crimine appare così ovvio e connaturato con l’ambiente e coi personaggi da sembrare come evento ed epilogo naturali, quasi scontati.
Un unico modo di concepire l’esistenza: all’insegna della violenza, pieno di omicidi, abiti scintillanti, donne strepitose e cappelli flosci Borsalino. come fossero stelle cadenti.
È un’America assonnata, notturna, quella che Chandler tratteggia, popolata da bionde ubriache dalle curve mozzafiato, poliziotti ambigui che la sanno lunga, da gorilla guardaspalle grandi come montagne, da baristi e portieri di notte, sempre al corrente di misfatti, occultamenti e fughe. Fra ville misteriose e strade male illuminate, dottori equivoci alle prese con siringhe di morfina, il crimine dilaga; questa è l’America che in Blues di Bay City prende il sopravvento; gente con la pistola facile che usa il cloroformio come acqua di colonia e lo sfollagente come fosse un pettine. Una scialba umanità sconfitta, dedita al delitto come unica soluzione di vita. Di onesti ce ne sono davvero pochi in circolazione, e se ci sono, sembrano comunque coinvolti (poliziotti in primis) in un fango indigesto che porta un solo nome: vizio senza riscatto. Col suo strascico di morti ammazzati. Scotch a fiumi, per sciacquarsi denti e budella. Pistole che spariscono e ammazzano, informatori e loschi camerieri che raccolgono sui divani di night club aspiranti cadaveri.  E la trama? Il meccanismo è sempre il medesimo. Tutto comincia da una telefonata di Violetta Mc Gee della squadra omicidi. Per simpatia, affetto o altro, avvisa il nostro detective. Il quale spesso esce con le ossa rotte e senza intascare i soldi nemmeno per un panciotto usato. Ma lui chi è?

Certo John Dalmas, padre di Philip Marlowe, un individuo che deve possedere un fascio di neuroni concentrati sulla meccanica dei crimini e sul modo per dipanarli. Uno che poteva fare solo quello nella vita: fiutare, come un segugio implacabile, spiegando nauseato, amareggiato e senza trionfalismi, la trama dei delitti. Dalmas si dedica ai crimini come un maestro delle elementari cura i propri scolaretti, con la stessa partecipazione. E il paragone finisce lì perché i maestri non vengono cloroformizzati né trattati con lo sfollagente. Quello che invece succede a ogni pagina al nostro detective. Grande Chandler.

UNIVERSALE ECONOMICA FELTRINELLI Blues di Bay City
e altri racconti di Raymond Chandler.
Traduzione dall’inglese di Attilio Veraldi. Con una copertina dell’ufficio grafico Feltrinelli assai suggestiva.
Nel 1980 l’avevo pagato 3500 lire. Non si può dire che fosse proprio a buon mercato.