Dagli appunti per un nuovo libro di Lorenzo Ferrara su Albione la perfida numero due:
Il vecchietto tarda ad aprire l’uscio. Mi guardo attorno, il giardinetto fa pena tanto è trascurato, piantata in mezzo svetta la colonnina di un Budda in preghiera. Poi l’anziano appare e dice: “cut! “Devo ridurre di un terzo una pianta di bosso, dice che ha male alla spalla, se no l’avrebbe fatto lui. E chi ci crede? L’alloggio è un antro buio, lungo e stretto come molte case londinesi dove si affastellano mobili, ricordi, aspirapolvere e paccottiglia, le cose di un vecchio, della sua vita. Devi fare attenzione al pavimento se no inciampi. Mi occorre il seghetto, me lo porta lui e ci do’ dentro per due ore. “taglia qui, taglia la, puoi portare nei cassonetti la roba tagliata?” E certo! io sono San Colombano. Il vecchietto che arriva dalle Mauritius da tempo immemore è allignato nella metropoli. Vuole che io scriva recapito nome e cognome e indirizzo. Preciso! Ci sentiremo per tagliare e pulire quell’obbrobrioso giardino in ombra. Poi dice it’s ten do midday mi saluta e dice: piano piano, in italiano sorridendo. Venti pounds non guastano di questi tempi.
il vecchietto delle Mauritius mi fa venire in mente Alham, una ottantatreenne irachena che sta dietro l’angolo col suo giardino ombreggiato da alberi di alto fusto che fanno troppa ombra. Con Alham, prima che cominci a tagliarle l’erba del prato ci sono i convenevoli confessione di rito, il figlio nostro lontano, il suo alla ricerca di lavoro decente dopo il Covid e la Brexit, il marito finito all’ospedale per via della pressione alta, come sta la moglie? chiede Alham. C’è da mettere il compost alle piante, zappettare, potare qualche ramo e da raccogliere le foglie secche. Poi arriva il caffè con qualche dolce rivestito di foglia di vite, fatto dalla vegliarda e, immancabili, le osservazioni sulla politica internazionale. Cosi conveniamo che Israele e USA sono la stessa cosa, soprattutto a Gaza, e che chi bombarda i civili è un criminale senza scampo e basta. Dice che fra un po’ finisce il Ramadan e che vuole il giardino in ordine. Avevo chiesto ad Alham se tornasse a casa sua in Iraq qualche volta. No, dice, a fare cosa? Noi non abbiamo più casa. Ce l’hanno buttata giù. Non ho voluto indagare sull’autore del crimine.








