Non è che ti voglio scoraggiare, Lorenzo Ferrara tornava spesso sull’argomento, a volte ridendoci sopra, a volte no. Nei primi tempi del suo soggiorno accadeva. Se le montagne non si spostano, sei tu che devi andarle a cercare. Aiutava la moglie a cercare lavoro, lui aveva tentato una odissea lavorativa che lo vedeva con farfallino, gilet e grembiulino a far la comparsa di aiuto barman in un locale sciccoso gestito da romani. La cura dei giardini è venuta dopo. “Il vino è un fatto di cultura” aveva detto e così l’avevano assunto, ma con scarso successo, perché dopo dieci giorni non sapeva ancora battere uno scontrino e dare il resto. E poi aveva rotto un bicchiere e i flat white e spremute tremavano pericolosamente sul suo vassoio. Ma non è questo il punto. Per aiutare la moglie aveva scelto il più classico dei metodi. Andare di porta in porta a consegnare un foglietto che diceva: CLOSE TO YOU cleaning ironing housekeeper e gardening…saluti e baci. Facile perché le buche delle lettere sono facilmente raggiungibili, in un certo senso sono democratiche. Ci infili dentro quello che vuoi, devi però stare attento ai denti del cane, che possono raggiungere le tue dita mentre infili nella buca il messaggio. Ma la cosa che più conta è che è vietato farlo. Infatti sulla buca c’è scritto:
NO MENUS NO LEAFLETS NO FLYERS NO SALES PEOPLE NO CHARITY BAGS NO JUNK MAIL No junk mail! Ma ti pare?! Eppure sei il benvenuto a casa loro! Questo lo trovi scritto con un Welcome! sugli zerbini. Lorenzo Ferrara si era preparato una frase nel caso che qualcuno lo avesse beccato in flagrante. Chi infila Junk mail è per caso un junk people? Io sarei un junk people secondo te? Polemica a parte. E continuava a ripeterlo.
Quindi se proprio devi pagare l’affitto o fish and chips col sudore della tua fronte tieni conto che c’è la prima barriera che dice: NO JUNK MAIL! Proprio attaccata alla loro porta. Te lo dicono in faccia gli inglesi, cosa pretendi ancora?
Se vuoi saperne di più: memorie-esperienza-indagine raccolte in un volume.



